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  October 014

 The Cosmic Orgasm

 a Steinless Steel Sculpture created for "Spoleto incontra Venezia" curated  by VittorioSgarbi

Palazzo Falier Venice Italy

 2014

Con quest’ opera dal nome evocativo vorrei

risvegliare sensorialmente lo spettatore,

che come l’ape vola per cogliere il nettare dall’avvolgente e profumato fiore,

compie un viaggio senza tempo,

verso un’estasi immateriale che non ha fine, nel ciclo eterno della vita.

 

 

La superficie modellata in forma ellittica, o circolare, riflettente su entrambi i lati, all’interno e all’esterno, evoca universi paralleli, movimento continuo

di immagini riflesse, mutevoli al mutare della luce.

L’opera si snoda come un nastro di Möbius, a cui mi sono ispirata non solo per la forma ma anche per la volontà di evadere dalle forme convenzionali e geometriche, ricercando una continuità spazio-temporale che accompagna lo sguardo attraverso la superficie curva.

Il messaggio di esplicita sensualità che l’alternarsi di curve concave e convesse evoca, rimanda all’immagine di forme femminili. La sensualità del corpo della donna, da dove nasce la vita, è un magnete che cattura lo sguardo e che è anche passaggio, fisico e metaforico, da uno stato ad un altro. Lo sguardo si perde, abbandonando le leggi della fisica, in un turbinio di immagini e colori che rendono lo spettatore immerso in una visione quasi onirica, estatica, come un orgasmo mistico appunto.

 

 

 

Più che scolpire i materiali, si potrebbe dire che Silvia usa i materiali metallici per scolpire lo spazio e la luce. La forza e l’energia creativa si trasformano in materia scultorea, che a sua volta diventa energia luminosa, con tutte le sue valenze vitali e simboliche. L’acciaio inossidabile specchiante è l’ingrediente principale delle sue opere, impiegato per tutte le sculture monumentali che ha messo in piedi fino ad oggi. Un materiale ideale per i grandi formati e per le installazioni che vengono esposte per lunghi periodi all’esterno.

«Lo specchio mi regala la sensazione di scolpire la luce – spiega l’artista – la lucentezza e la purezza dell’acciaio mi consentono di plasmare la materia fino ad avere la percezione che questa si dissolva, generando nuove forme, nuove dimensioni, come un trasporto mistico in un’altra realtà. Con questa opera, poi, vorrei risvegliare sensorialmente lo spettatore verso un’estasi immateriale che non ha fine, nel ciclo eterno della vita. La forma ricorda e riprende il nastro di Moebius, richiama l’energia infinita. Basta osservarlo, infatti, per vedere che gli elementi interni passano all’esterno, mentre quelli esterni passano all’interno, in un continuo, infinito, cambiamento tra dentro e fuori. Con il titolo The Cosmic Orgasm faccio una critica alla società moderna fondata sull’edonismo, che è ricerca del piacere e non ricerca della felicità».

  

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