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artistic criticism

Emeritus prof Sasha Grishin Australia 013 / 017

Canberra Times 2013 / Australia's most popular art show has just opened in Sydney. No, it is not the Archibald, nor some fantastically expensive imported blockbuster exhibition, but Sculpture by the Sea on that picturesque coastal walk from Bondi to Tamarama Beach.

A personal favourite is by an Italian sculptor, Silvia Tuccimei, whose seductive stainless steel Passage Secret incorporates the viewer within the sculpture and the broader environment.

www.canberratimes.com.au/entertainment/art-and-design/sculpture-show-still-wows-the-crowds-2013

                                                                                                                                                                                                                                                  

Italian Embassy Canberra 2107 

Silvia Tuccimei and the crafting of space  

Silvia Tuccimei is an artist who loves to bring together that
which at first glance would appear as irreconcilable states of
being: permanence and ephemerality; solidity and fragility; chaos
and order; organic and inorganic as well as animate and inanimate.


Through an act of alchemy she seeks to create a physical sculptural
object that serves as a conduit into a metaphysical realm,
where our perceptions of the known are brought into question.
They are works that allow us to peer into infinity and there catch
a glimpse of ourselves.

Donatella Cannova Australia  015 / 017   Curator & Director of the Cultural Institut of Sydney Australia    

 

Technical mastery, sense of the measure and knowledge of the classical canon are required to shape the Beauty, the one with capital letter. Silvia Tuccimei encompasses all these qualities and knowledge, that she uses in her sculptures like a metronome marking the time and the breath of her works, shaping them, but leaving them free to react to the touch and the spur of the natural elements almost like living beings, vibrating and resounding of an inner life.

 

A different approach comes out when she paints. On the canvas, the artist struggles with her other self, the one dominated by the overwhelming strength of her pure creativity  and exuberance, manifesting vigorously in the painted gesture and in the chromatic choices, where reigns supreme almost to an excess the glorification of the fundamental colours, softened down, in other paintings, into more restful grey/pale blue tones. Always represented is the feminine body, monumental, a homage again to the classicism mediated through the master painters of the Thirties.

 

Occorre perizia tecnica, senso della misura e conoscenza del canone classico per dare forma al Bello, proprio quello con la maiuscola, con buona pace dell’imperante estetica dell’orrido. Silvia Tuccimei dispone di tutte queste qualita’ e conoscenze, che usa nella sue sculture come un metronomo che detta il respiro e il tempo delle sue opere, ordinandone la forma ma consentendone una loro autonomia di movimento al tatto e sotto la spinta degli agenti atmosferici, ai quali le sue sculture reagiscono quasi come degli organismi viventi, vibrando e risuonando di vita propria.

 

Altro discorso per la pittura. Sulle tele l’artista si misura con quell’altro se’, quello dominato dalla forza incontenibile della creativita’ pura e della esuberanza, che si manifestano con vigore nel gesto pittorico e nella scelta cromatica, dove impera  al limite dell’eccesso l’esaltazione dei colori fondamentali, per sfumare poi, in altri dipinti, in piu’ riposanti toni grigio/celeste. Sempre presente il corpo femminile, monumentale, omaggio ancora una volta al classicismo mediato attraverso la scuola pittorica degli Anni Trenta. Corpi femminili come cattedrali solitarie che si offrono allo sguardo dell’osservatore interrogandolo con la loro presenza imponente e il loro desiderio di fuga, la loro ricerca incessante della meta’ negata, alla quale anelano di ricongiungersi per ritornare a quell’inizio in 

 

 

Prof Elena Gollini  e Prof  Vittorio Sgarbi Venezia  014

 

Pur essendosi formata nella tradizione scultorea e pittorica tendenzialmente classica, doveha approfondito l'analisi delle forme umane, Silvia Tuccimei ha intrapreso una sorprendenteevoluzione di "affrancamento dogmatico" creandosi un proprio linguaggio comunicativo davveromoderno, innovativo e sui generis. Si cala nella contemporaneità scegliendo di fondere insiemetematiche di impronta sociale, come la ricerca dell'uomo per il recupero di un'identità, con lacomponente di ispirazione surrealista e onirica, a favore della liberazione delle potenzialitàimmaginative per il raggiungimento di uno status conoscitivo "al di là" della realtà, in unadimensione in cui razionalità e inconscio sono al contempo presenti e si conciliano in manieraarmonica e radicata.Con le sue creazioni spalanca le porte a ciò che risiede oltre il visibile, costruisce mediante vuotispaziali calcolatissimi uno "stargate" virtuale supportato dal simbolismo e dall'ideazione strutturaleritmica dall'essenziale e minimale linearità e sinuosità. L'uso dei colori è praticamente assente,poiché prevale la scelta di conservare la cromatura naturale dei materiali.Colloca le emozioni istintive su un livello primario, legate alle suggestioni altamente rievocative, inun percorso nel quale esorta lo spettatore a stimolare la fantasia e l'immaginazione per trovare ciòche si nasconde allo sguardo immediato, che si maschera e si trasforma, osservando e cercando oltrela pura visionarietà estetica e restando sospeso in bilico tra sogno e realtà.Nella intenzionale assenza della raffigurazione umana, le sculture vogliono rispecchiare la metaforadella condizione imperfetta dell'uomo, che fonda l'intera esistenza su false credenze, su errori dibase ai quali non può comunque sottrarsi, perché è tramite l'imperfezione e lo sbaglio, che ciascunopercorre la strada della vita. I lavori nascono in chiave fantastica e metaforica per rivalutare unasituazione contingente, scaturita dalla fusione tra necessità di esecuzione pratica e astrazione delpensiero e sono avvolti da una cornice magica, che si presta a una formula di lettura celebrativa disalienti messaggi subliminali.In forza della straordinaria padronanza sulla materia e della competenza progettuale quasiingegneristica e' capace di plasmare la visione proposta in qualcosa d'altro rispetto a se stessa,purché il fruitore si lasci trasportare dove non sembra possibile andare, lungo il sentiero ideale,che segna le tappe della rinascita verso la libertà, l'essenza, la conoscenza, la dignità, che hannoaccompagnato le vicende dell'umanità fin dall'inizio dei secoli.Il punto di approdo e di arrivo è un viaggio, che simboleggia la ricerca della virtù, intesa comequell'humanitas a cui dante si riferisce quando nella divina commedia fa dire a Ulisse, perconvincere i compagni a procedere oltre oceano "considerate la vostra semenza, fatti non foste aviver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".

                                                                                                                                                                                          

Prof Jennifer Hardy  /  Sydney 013

"The polished surfaces of Silvia Tuccimei’s mirrored sculptures absorb their environment, reflecting, transforming and distorting the subsequent passage of everyday life.

A mirror in ancient times was often employed as a gateway or portal where we could perceive and contemplate the world(s) around us. Tuccimei’s reflective sculptures share this historic concept and were created to assist and coax the viewer into a new relationship with both space and time, where real and imagined can coexist.

To open a door into the realm of the imagination is Tuccimei’s intent. This delightful notion of creating an opening in space, where the viewer sparked by imagination enters the artwork itself before returning to the sensory world, where that same viewer inadvertently is captured as subject in the mirrored surface."                                          

                                                                                                                                                                                                                                                 

 

 

 

 

Prof Nicholas Hardwick ( Toula Museum curator  Sydney  2010 )

Her atypical research and her sense of innovation guide her to recreate a different architecture and a configuration of space by modifying the normal terms of perspective.

Also her  stage experience leads her to the concept of "giant scale" and to the creation of dream like spaces inside her, some even unknown and long forgotten ...

 

La sua ricerca atipica e il suo senso di innovazione la guidano a ricreare un'architettura diversa e una configurazione dello spazio modificando i normali termini di prospettiva.

La sua esperienza scenica la porta al concetto di "scala gigante" e alla creazione di spazi onirici al suo interno, alcuni addirittura sconosciuti e da lungo tempo dimenticati ...

                                                                                                                                                                                                                                                                 

Prof Didier Semin ( Beaux Arts- Paris 2000 ) 

Silvia Tuccimei, an Italian artist living in Paris, has chosen an image of a cosmic order.

 

Silvia Tuccimei, un'artista italiana che vive a Parigi, ha scelto un'immagine di un ordine cosmico.

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