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Technical mastery, sense of the measure and knowledge of the classical canon are required to shape the Beauty, the one with capital letter. Silvia Tuccimei encompasses all these qualities and knowledge, that she uses in her sculptures like a metronome marking the time and the breath of her works, shaping them, but leaving them free to react to the touch and the spur of the natural elements almost like living beings, vibrating and resounding of an inner life.

 

A different approach comes out when she paints. On the canvas, the artist struggles with her other self, the one dominated by the overwhelming strength of her pure creativity  and exuberance, manifesting vigorously in the painted gesture and in the chromatic choices, where reigns supreme almost to an excess the glorification of the fundamental colours, softened down, in other paintings, into more restful grey/pale blue tones. Always represented is the feminine body, monumental, a homage again to the classicism mediated through the master painters of the Thirties.

 

Occorre perizia tecnica, senso della misura e conoscenza del canone classico per dare forma al Bello, proprio quello con la maiuscola, con buona pace dell’imperante estetica dell’orrido. Silvia Tuccimei dispone di tutte queste qualita’ e conoscenze, che usa nella sue sculture come un metronomo che detta il respiro e il tempo delle sue opere, ordinandone la forma ma consentendone una loro autonomia di movimento al tatto e sotto la spinta degli agenti atmosferici, ai quali le sue sculture reagiscono quasi come degli organismi viventi, vibrando e risuonando di vita propria.

 

Altro discorso per la pittura. Sulle tele l’artista si misura con quell’altro se’, quello dominato dalla forza incontenibile della creativita’ pura e della esuberanza, che si manifestano con vigore nel gesto pittorico e nella scelta cromatica, dove impera  al limite dell’eccesso l’esaltazione dei colori fondamentali, per sfumare poi, in altri dipinti, in piu’ riposanti toni grigio/celeste. Sempre presente il corpo femminile, monumentale, omaggio ancora una volta al classicismo mediato attraverso la scuola pittorica degli Anni Trenta. Corpi femminili come cattedrali solitarie che si offrono allo sguardo dell’osservatore interrogandolo con la loro presenza imponente e il loro desiderio di fuga, la loro ricerca incessante della meta’ negata, alla quale anelano di ricongiungersi per ritornare a quell’inizio in cui era il Tutto.

 

Donatella Cannova  Curator / Director of the Institute

OUT OF CANVAS   April 2015

Istituto Italiano di Cultura, Sydney
Level 4, 125 York Street 
Sydney NSW 2000 - Australia
 

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